Privacy & Salute: l’intervista TV ad Andrea Baldrati

4 Aprile 2020

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 Aprile 4, 2020

Nel corso del lock-down la privacy è stata chiamata in causa più volte, spesso in termini negativi, come un ostacolo al contenimento del contagio.

In molti hanno invocato una sospensione della normativa, o perlomeno un suo allentamento, implicando che solo così sarebbe stato possibile implementare nuovi e più efficaci strumenti di lotta contro il virus, fra cui strumenti di contact-tracing digitali.

Proprio in relazione al contact-tracing il Governo istituiva nel mese di marzo 2020 una Taskforce composta da 74 esperti con  il compito di analizzare le varie proposte di applicazioni e soluzioni digitali e valutarle sotto l’aspetto dei requisiti di sicurezza informatica e privacy.

Dopo un confronto interno a Privacy Network abbiamo elaborato e condiviso un comunicato stampa per esprimere il nostro punto di vista, prima come cittadini e poi da professionisti e difensori della privacy.

Nel comunicato affermavamo la complementarità del rapporto fra privacy e diritto alla salute. I due diritti, tutt’altro che antagonisti, possono coesistere per il bene sociale.

Successivamente all’emissione del comunicato siamo stati contattati da un’ emittente televisiva per rilasciare un’intervista sul tema.

È quindi intervenuto l’Avv. Andrea Baldrati, co-founder di Privacy Network, dando dato voce al pensiero dell’Associazione.

È stata un’ottima opportunità per raggiungere un vasto pubblico, spiegando quali implicazioni può avere un allentamento, sia pure parziale, dei diritti connessi alla protezione dei dati personali.

Il nostro contributo mirava e mira tutt’ora a sensibilizzare i cittadini su un messaggio, troppo spesso inquinato da messaggi polarizzanti.

L’esigenza di contenimento del contagio può convivere con un corretto e lecito trattamento dei dati personali, senza limitare i diritti delle persone.

Dovrebbe essere chiaro, come ha affermato l’Avv. Baldrati, che è possibile salvaguardare privacy e la salute senza rinunciare ad alcun diritto. Lo stesso Regolamento Europeo per la protezione dei dati (GDPR) spinge verso questa direzione.

L’intervista integrale: https://www.lacnews24.it/cronaca/app-conoscere-spostamenti-coronavirus_115493/

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