Aprile 22, 2021
Il 21 aprile 2021 la Commissione Europea ha proposto il nuovo Regolamento sull’intelligenza artificiale – il primo quadro giuridico al mondo di questo tipo.
Il Regolamento definisce regole e divieti specifici per aumentare la fiducia sull’intelligenza artificiale e tutelare i diritti fondamentali delle persone.
Margrethe Vestager, ha dichiarato: “Per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, la fiducia non è facoltativa, è indispensabile. Queste regole rappresentano una svolta, che consentirà all’UE di guidare lo sviluppo di nuove norme globali per garantire che l’IA possa essere considerata affidabile. Definendo le norme possiamo spianare la strada a una tecnologia etica in tutto il mondo e garantire che l’UE rimanga competitiva. Le nostre regole saranno adeguate alle esigenze future e favorevoli all’innovazione e interverranno ove strettamente necessario: quando sono in gioco la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini dell’UE.”
Thierry Breton, Commissario per il Mercato interno, ha dichiarato: “L’IA è un mezzo, non un fine. Esiste da decenni, ma ora sono possibili nuove capacità alimentate dalla potenza di calcolo. Ciò offre un enorme potenziale in tanti settori diversi tra cui la sanità, i trasporti, l’energia, l’agricoltura, il turismo o la cibersicurezza, ma presenta anche una serie di rischi. Le proposte odierne mirano a rafforzare la posizione dell’Europa quale polo globale di eccellenza nell’IA dai laboratori al mercato, a garantire che l’IA in Europa rispetti i nostri valori e le nostre regole e a sfruttare il potenziale dell’IA per uso industriale.”
L’approccio europeo all’intelligenza artificiale è chiaramente incentrato sul rischio per i diritti fondamentali delle persone. È a seconda della rischiosità del sistema di intelligenza artificiale che si applicheranno regole specifiche.
Alcuni sistemi, data la loro natura, saranno espressamente vietati nell’Unione Europea, come i sistemi in grado di manipolare il comportamento delle persone e comprimere la loro autodeterminazione e libero arbitrio. In questi sistemi potrebbero ad esempio rientrare le tecniche di psico-profilazione e neuromarketing.
Il Regolamento pone particolare attenzione ai sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, che al momento sono indicati in 21 tipologie che riguardano 8 macro-settori:
Identificazione biometrica
Infrastrutture critiche
Educazione
Lavoro
Accesso a servizi pubblici e privati
Forze dell’ordine
Migrazione
Giustizia
Il regolamento sarà direttamente efficace in tutti gli Stati Membri e si applicherà ai soggetti pubblici e privati, all’interno e all’esterno dell’UE, a condizione che il sistema di IA sia immesso sul mercato dell’Unione o che il suo utilizzo abbia effetti su persone situate nell’UE. Riguarderà sia i fornitori, che gli utenti di sistemi di IA (privati e pubblica amministrazione).
Per noi che ci occupiamo del tema da diverso tempo è certamente un importante punto di arrivo, che segna un percorso iniziato a livello europeo già diversi anni fa.
Molto spesso abbiamo interagito con il legislatore europeo insieme ad altre organizzazioni per arrivare ad una regolamentazione dell’intelligenza artificiale che tenesse conto della salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini europei, senza però dimenticare le grandi opportunità e l’innovazione tecnologica.
Il Regolamento proposto dalla Commissione non è perfetto, ma è il primo nel suo genere ed è probabile che avrà un impatto anche più grande del GDPR (General Data Protection Regulation).
Proprio come per il GDPR, Privacy Network intende diventare un punto di riferimento anche per questo Regolamento. Siamo pronti ad affrontare le sfide che attendono l’Italia nel suo percorso d’innovazione che inevitabilmente farà ampio uso dell’intelligenza artificiale.