Faceboarding Milano Linate

Descrizione

Il sistema di Faceboarding di Milano Linate è stato sviluppato dalla compagnia proprietaria dell’Aeroporto, SEA Milan Airport. È entrato in funzione ufficialmente a maggio del 2024, congiuntamente con l’aeroporto di Catania, che supporta il check-in verso Linate proprio utilizzando la stessa tecnologia, nell’ottica di ricomprendere sempre più strutture che siano compatibili con l’uso di Faceboarding. Il sistema infatti, sembra essere attivo solamente sui voli nazionali, nonostante diversi aeroporti in Unione Europea (ed extra-UE) consentano l’utilizzo di riconoscimento biometrico per efficientare le procedure di imbarco. Le tecnologie utilizzate dai vari aeroporti del mondo sembrano tuttavia essere non interoperabili, dal momento che ogni aeroporto ha il proprio modello e i propri database di riferimento.   


Il Faceboarding autentica il viaggiatore utilizzando un modello biometrico precedentemente acquisito con il suo consenso. L’imbarco con la sola autenticazione facciale consiste in una modalità alternativa al normale controllo dei documenti, utilizzabile sia per il singolo imbarco, sia che su più voli, a seconda della scelta del passeggero di fornire i propri dati biometrici per un periodo a lungo termine. Per coloro che dunque optano per questa modalità di controllo, niente più esibizione di documenti di identità: è sufficiente solo uno scan facciale per salire sull’aeromobile. 

Criticità

Una prima criticità di tipo tecnico riscontrata dall’analisi della documentazione lato privacy del Faceboarding operante presso Milano Linate è la mancanza della conduzione di un DPIA (Data protection impact assessment, denominata in italiano Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati personali e prevista all’art. 35 del GDPR). Questa valutazione si necessita in casi in cui vengono trattati dati di natura particolare come i dati biometrici, o anche quando si effettua un trattamento utilizzando tecnologie innovative come può essere considerato l’uso di modelli di IA implicati nel riconoscimento facciale; ancora, il DPIA serve anche nei casi di controllo effettuato su “larga scala”. Insomma, poiché il Faceboarding rientra almeno in una di queste ipotesi, essendo questi requisiti non cumulativi, il DPIA è necessario si sarebbe dovuto redigere in via preventiva all’utilizzo del sistema nei confronti dei viaggiatori. Di questo documento, tuttavia, l’informativa privacy presente sul sito dell’aeroporto di Milano Linate non ne fa alcuna menzione. Come appena ricordato, la mancanza di informazioni circa il grado di attendibilità, accuratezza e margini di errore dei modelli utilizzati non è certamente di buon auspicio. Un punto certamente a favore del meccanismo instaurato dal Faceboarding è il fatto che comunque sia una procedura che si adotta comunque su base volontaria: chiunque si volesse sottrarre ad un trattamento di dati biometrici del genere potrà svolgere i controlli in maniera tradizionale, con l’esibizione dei documenti e la carta di imbarco. Nell’ottica di una libera scelta del viaggiatore, lasciare sempre e comunque a disposizione un’opzione meno invasiva dal punto di vista dei dati personali è un dato incoraggiante.


Altre informazioni

Sistema Automatizzato: Faceboarding Milano Linate

Committente: SEA Milan Airport

Data di introduzione: 7 maggio 2024

Finalità ed utilizzo: efficientamento delle procedure di imbarco tramite riconoscimento biometrico

Come premesso sopra, l’adesione al faceboarding è totalmente su base volontaria: chi non si registra potrà continuare a eseguire le consuete operazioni di controllo e imbarco con il normale controllo dei documenti di viaggio. Chi desidera invece usufruire del servizio, si registra direttamente nei chioschi dedicati dell’aeroporto, consentendo al sistema di acquisire i propri dati biometrici. La base giuridica del trattamento dei dati biometrici, come tali considerati sensibili ai sensi di quanto prevede l’art. 9 del GDPR, sarebbe il consenso del passeggero, che di sua spontanea volontà si reca ai chioschi fisici all’interno dell’aeroporto per potersi registrare al programma, o si registra tramite app. 

Il Faceboarding sembra sfruttare una comune tecnologia di riconoscimento facciale che consente l’identificazione di una persona, a partire dal suo volto. Dopo che il software ha individuato la presenza di un volto, è in grado di raccogliere tratti fondamentali come la distanza tra gli occhi, la forma degli zigomi, il contorno delle labbra, degli occhi e del mento e la distanza tra fronte e mento:  le caratteristiche del volto così raccolte creano un codice numerico, chiamato “faceprint” o “impronta facciale”. Come le impronte digitali, anche l’impronta facciale di una persona è unica. L’acquisizione del modello biometrico avviene, sempre e comunque su iniziativa del passeggero, o presso stand fisici di Linate, sia tramite app, in cui vi è un’apposita sezione in cui viene acquisita un’immagine del viaggiatore e, a partire da quella, viene creato il modello biometrico. 
Non si hanno indicazioni sul funzionamento degli algoritmi di IA impiegati dal sistema, nonché sui propri margini di errore. Come più volte ricordato anche nell’introduzione, alcuni fattori come il colore della pelle o il genere possono sensibilmente modificare i parametri di efficacia e accuratezza di questi sistemi, inibendone il funzionamento e a causare potenziali discriminazioni. Infatti, se i dati biometrici dovessero essere utilizzati dalle forze dell’ordine a fini di sicurezza collettiva, non si potrebbero trascurare i rischi legati ai bias dell’algoritmo, soprattutto riguardo a persone non bianche, sulle quali è stato dimostrato in svariati studi l’alto grado di inattendibilità dei sistemi di riconoscimento facciale.

Giribaldi, D. (2019, February 26). Intelligenza artificiale, tutti i pregiudizi (bias) che la rendono pericolosa. Agenda Digitale.
https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/intelligenza-artificiale-tutti-i-pregiudizi-bias-che-la-rendono-pericolosa/

Redazione. (2024, May 9). FaceBoarding in aeroporto: Sì, ma senza assuefazione privacy – Studio Legale Lisi. Studio Legale Lisi | Diritto Dell’informatica e Dintorni.
https://studiolegalelisi.it/autori/andrea-lisi/faceboarding-in-aeroporto-si-ma-senza-assuefazione-privacy/

Sibilla, F., Levi, M., & Bruschi, B. S. (2024, June 12). Milano Linate e il FaceBoarding: Il futuro degli aeroporti ed i rischi del riconoscimento biometrico. Rivista Diritto di Internet, Pacini Editore Giuridica.Simio, G. D. (2020, June 15). Riconoscimento biometrico in aeroporto, vantaggi e limiti privacy. Agenda Digitale.
https://www.agendadigitale.eu/sicurezza/privacy/riconoscimento-biometrico-in-aeroporto-vantaggi-e-limiti-privacy/